Un ultimo dolcissimo Natale, un suggerimento di lettura, un augurio!
Nel 1958 lo scrittore americano Truman Capote pubblicò una serie di racconti raccolti in un libro dal titolo “Colazione da Tiffany”:
quel solo racconto ebbe un successo immediato, e subito ne fu tratto un film, divenuto un cult movie con la deliziosa Audrey Hepburn e la mitica canzone “Moon river”, che proprio in questi giorni, al cinquantesimo anniversario della sua uscita, è stato riproposto nella giornata conclusiva della festa del Cinema di Roma, mentre si può visitare all’Ara Pacis una mostra fotografica dedicata alla nota attrice americana, che con Roma ebbe un rapporto privilegiato. Ma un altro racconto autobiografico, molto noto in America, è rimasto sconosciuto da noi e ora, vicini a Natale, Donzelli lo propone in una versione illustrata dalla celebre artista americana Beth Peck: “Ricordo di Natale” è una deliziosa e tenera storia che il bambino di sette anni Truman, nel libro Buddy, racconta ai lettori. Il piccolo, abbandonato dai genitori visse nei suoi primi anni in una grande casa di campagna in Alabama, con dei lontani parenti ma affidato ad una strampalata ultrasessantenne cugina, Sook, corti capelli grigi, scarpe da ginnastica, maglione sformato, vecchio cappello di paglia. Tra la donna, il piccolo Buddy e la cagnolina Queenie si era stabilita un’affettuosa familiarità, fatta di passeggiate nel bosco, piccole vendite di frutti della terra, giochi fantasiosi. Il racconto si svolge nel ricordo dell’ultimo Natale passato insieme: il rito della preparazione di panfrutto, trenta torte allo zenzero, cannella, zucchero, noci che Sook prepara per regalarle, una persino a Mrs Roosvelt…. La narrazione procede in un mondo che appare incantato, nel ricordo dello scrittore che, ormai lontano da quella atmosfera, la rievoca con intenso affetto, con calda partecipazione, con delicato rimpianto. Buddy, Sook e Queenie che procedono con una vecchia carrozzina di vimini piena dei frutti della terra per celebrare un Natale speciale, unico, è il ricordo di una società incontaminata, preconsumista, ricca di valori importanti quali la gratuità, l’amicizia, la solidarietà che oggi ci appaiono consumati e perduti. Una storia per piccoli e grandi, una lezione di umanità, una memoria da condividere in questo Natale 2011, un Natale di crisi economica ma forse anche di valori da riscoprire o da ritrovare.
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