“Gio Ponti, il fascino della ceramica”, è il titolo della bella mostra ospitata all’interno del parco di Villa Torlonia, a Roma, nel Casino dei Principi.
Gio Ponti è un grande architetto milanese, vissuto tra il 1891 e il 1979, anno della sua morte. Autore di importanti opere architettoniche, riprodotte in un piccolo settore della mostra, qui viene esposta la sua produzione di splendide ceramiche decorate, nel periodo in cui egli ha lavorato, tra il 1923 ne il 30, per la Richard- Ginori, nota fabbrica di ceramiche e porcellane di Doccia, che attraverso la collaborazione con il raffinato gusto dell’architetto ha raggiunto una grande notorietà e altrettanti premi internazionali, rinnovando una produzione che sembrava ormai superata.
I pezzi esposti sono vasi, coppe, ciste, contenitori, piatti, calamai, un grande centro tavola composto di diversi pezzi, tavolette a muro montate su piccole e discrete cornici, oltre ad alcuni disegni preparatori che spiegano la grande capacità compositiva dell’artista.
I disegni che decorano le opere sono ispirati ad un gusto classico, con piccole architetture rinascimentali su cui si adagiano donne stilizzate, oppure si ispirano alle avanguardie futuriste, come i vasi che riproducono aerei, palloni aerostatici, vele al vento, o ancora ad un gusto tipicamente Novecento, quella scuola di pensiero che ebbe come animatrice Margherita Sarfatti, grande ammiratrice di Ponti. Bellissimi due grandi vasi che sono istoriati con il globo terrestre e le terre emerse, e raccontano la storia della terra con piante e animali; interessante il grande vaso bicromo detto “Vaso delle donne e delle architetture”, dal fondo bianco mentre le donne riprodotte in color azzurro si adagiano su nuvole leggere che sovrastano i più celebri monumenti della classicità. Delizioso il grande piatto dal titolo “La lettura”, dove un’aerea figura maschile legge un libro alle figure femminili distese, sotto l’ombra di due ombrellini che reggono un filo su cui svolazza un piccolo drappo con la scritta “lettura”, appunto; il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale, bilingue, è ricco di informazioni e riproduce con belle immagini gli oggetti in mostra, contenuti in vetrine che consentono una visione chiara ed agevole delle opere.
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