Credevamo di sapere molto di Virginia Woolf e del gruppo di artisti di Bloomsbury, per averne letto i romanzi e i gossip letterari così numerosi intorno a questo celebre ambiente di intellettuali inglesi. Ma questo bel libro, una sorta di romanzo, di Alicia Giménez Bartlett ci presenta Virginia, sua sorella Vanessa Bell, Katherine Mansfield, Leonard Woolf, Lytton Strachey ed altri amici sotto una diversa angolatura: l’occhio attento di Nelly Boxall, che fu cuoca di Virginia Woolf per oltre quindici anni e che tenne un diario, parallelo a quello della stessa scrittrice. Ecco allora che la Giménez, mettendo a confronto i due testi, è in grado di ricostruire il privato, anzi l’intimo mondo quotidiano della Woolf e della sua più ristretta cerchia, regalandoci uno spaccato sociologico, letterario, politico dell’Inghilterra dagli anni della Prima Guerra mondiale fin quasi alla vigilia della Seconda.
Nelly entra giovanissima al servizio dei Woolf insieme alla cameriera Lottie Hope, una trovatella che in casa degli scrittori trova un ambiente accogliente anche se il lavoro delle domestiche è durissimo e mal retribuito. Le due giovani donne sono sottoposte ad una lavoro quotidiano molto impegnativo; in casa non c’è acqua calda, il carbone va trasportato per riscaldare gli ambienti, la spesa e l’approvvigionamento vanno fatti quotidianamente con pochi soldi malgrado le notevoli esigenze dei padroni di casa, che hanno spessissimo ospiti a pranzo o per il te con un ulteriore aggravio di impegno per la cuoca. Nelly ci descrive una Virginia Woolf silenziosa, spesso sofferente per emicranie a malinconie che la costringono a letto, in silenzio, mentre qualsiasi rumore è rigorosamente bandito. I coniugi dormono in camere separate, lavorano tutto il giorno ai loro libri e alla casa editrice che ha sede in casa, e presto compariranno in casa donne, la più famosa è Vita Sackville-West, devote di Virginia che stabiliscono con la scrittrice rapporti sentimentali spesso molto intimi. Le domestiche ne sono stupite e in parte scandalizzate, ma nel corso degli anni la vicinanza con persone dalla morale così poco convenzionale, la convivenza con la scrittrice progressista più famosa del suo tempo modificheranno la personalità della stessa Nelly. Nel frequentare altre domestiche che lavorano in diverse famiglie del vicinato, mostrerà una disinvolta attitudine alla tolleranza nei confronti di abitudini di vita a dir poco scandalose, suscitando la riprovazione delle sue pari, abituate alla sottomissione e al mito del matrimonio come sistemazione sociale, anche a scapito della propria dignità. Insomma Nelly Boxall, pur mantenendo con la sua “padrona” un rapporto spesso conflittuale, pronta a far valere i suoi diritti ma poi rassegnata a non ottenerli dalla Woolf, farà nei lunghi anni di presenza in un ambiente culturalmente molto stimolante, un percorso di vita assolutamente straordinario per una domestica del tempo. Mentre infatti la società inglese faticosamente va costruendo la modernità nei rapporti pubblici, mentre grandi scioperi collettivi richiedono la dignità e la giustizia per i lavoratori, Nelly porta avanti la sua privata battaglia in casa di Leonard (amatissimo) e Virginia, battendosi per la collega Lottie, più superficiale e più debole, critica nei confronti di Vanessa Bell e della sua vita disordinata, ostile alla “honourable” Vita Sackville-West, ma sempre obbediente agli ordini e fedele al suo compito.
Una storia bellissima quella che la Giménez ci racconta, con un’immediatezza e una spontaneità nei dialoghi, nei numerosi episodi apparentemente minori ma capaci di ricostruire un clima, una fase della storia culturale inglese, un insieme di rapporti che ci rivelano grandi fragilità e grandi debolezze di personaggi che abbiamo conosciuto solo attraverso le pagine dei loro scritti, ma che ci vengono riconsegnati nella loro essenza di persone vive.
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