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Attualità
Sempre sulla scuola.....commenti sulla stampa
di Elisabetta Bolondi
SE LE VACANZE VALGONO PIÙ DELLA SCUOLA
Repubblica — 27 maggio 2010 pagina 30 sezione: COMMENTI

Gentile dottor Augias, ho letto su Repubblica le opinioni della professoressa Mastrocola favorevole alla riapertura dell' anno scolastico in ottobre perché «tanto, per come è la scuola adesso, meglio starci il meno possibile». Ritengo, invece, che la scuola, quand' anche dia "solo un' infarinatura" e non faccia "cultura" (ma è tutto da discutere!) sia ancora un presidio rispetto al ciondolare presso i muretti, alla nullafacenza ai tavolini di un bar. Le estati passate a "guardarsi dentro" sono stupende! Ma, forse, va coltivata prima l' attitudine a questo "guardarsi". Tra una infarinatura e l' altra può ancora essere il piccolo risultato di mesi e anni trascorsi in classe, con qualche insegnante ancora motivato che può aver trasmesso uno straccio di attitudine a riflettere e a pensare. Il vero problema della scuola sarebbe, semmai, di migliorarne la qualità (strutture, docenti, vita quotidiana). La scuola andrebbe ripensata senza questo assillo ogni anno di piccole riforme che confondono e basta. Men che meno la "riforma" Gelmini, una applicazione della legge finanziaria che ha impoverito in modo scandaloso la scuola pubblica. Giulia Alberico g.alberico@fastwebnet.it Il calendario scolastico è uno dei classici argomenti che andrebbero discussi con calma, ragionando insieme, tenendo conto delle speciali condizioni del nostro Paese che da Nord a Sud copre una distanza ortodromica di oltre milleduecento chilometri. Per cominciare, bisognerebbe mettere subito da parte le povere parole del ministro Gelmini che tira in ballo i benefici per le vacanze e il turismo. Mi ha scritto la prof. Laura Kocci (lkocci@tiscali.it): «L' uscita della Gelmini ha un merito: fa capire quale sia l' idea di scuola dell' attuale governo: le vacanze valgono più della scuola». Roberto Corbella, presidente dei tour operator di Confindustria ha suggerito (su Repubblica del 25 maggio) che si potrebbe forse migliorare la distribuzione delle vacanze nel corso dell' intero anno scolastico. La lettrice Elisabetta Bolondi (bolondi@tiscali.it) che ha insegnato a lungo "nella semiperiferia romana" e dunque sa di che parla, scrive: «La mia esperienza mi porta a dire che ci vuole più scuola, più presenza di adulti responsabili che siano un punto di riferimento per ragazzi sbandati, spaesati, disorientati dall' assenza delle famiglie». Forse qui è il punto: la scuola non solo per le lezioni "frontali" ma come centro di aggregazione, di allenamento alla socialità, di scoperta della propria città o regione. Tutto ciò che in famiglia si ha sempre meno spesso. Poiché al momento i soldi non ci sono, bisognerebbe supplire con la passione. E con un po' di competenza. - CORRADO AUGIAS c.augias@repubblica.it
04-06-2010