Nei nuovi programmi dei licei non si fa alcun cenno esplicito alla Resistenza. Opposizione e sindacati protestano, il ministero dell'Istruzione assicura che se ne parlerà nel corso dello studio della seconda guerra mondiale. "È grave - afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - che nelle indicazioni nazionali di storia, per l'ultimo anno dei licei, non ci sia la Resistenza che è stata uno straordinario movimento di massa contro il fascismo e che ha ispirato i contenuti della nostra Costituzione". Nella bozza delle Indicazioni nazionali per i licei si legge che l'ultimo anno è dedicato allo studio dell'epoca contemporanea. E si precisa: "nella costruzione dei percorsi didattici non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici: l'inizio della società di massa in Occidente; l'età giolittiana; la prima guerra mondiale; le rivoluzioni russe e l'Urss da Lenin a Stalin; la crisi del dopoguerra; il fascismo; la crisi del '29 e le sue conseguenze negli Stati Uniti e nel mondo; il nazismo; la shoah e gli altri genocidi del XX secolo; la seconda guerra mondiale; la 'guerra fredda: il confronto ideologico tra democrazia e comunismo; l'aspirazione alla costruzione di un sistema mondiale pacifico: l'Onu; la formazione e le tappe dell'Italia repubblicana".(L'Unità)
La programmazione didattica e gli strumenti per metterla in atto sono a cura dei singoli insegnanti: spetta alla loro cultura, sensibilità, possesso di strumenti adeguati, conoscenza dei diversi linguaggi (cinema, teatro, narrativa, saggistica, arte)la realizzazione di percorsi ragionati in cui tutti i temi fondamentali della storia del 900 trovino adeguato spazio. Il resto sono chiacchiere di chi a scuola non ci entra da molto, non conosce l'autonomia, non capisce che l'autorevolezza dell'insegnante vale molto di più delle indicazioni ministeriali....
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