Un prezioso libretto di appena 70 pagine, delle quali le ultime due raccolgono una lista di libri, in cui ritroviamo per primo la 'Divina Commedia' di Dante Alighieri e per ultimo 'Gita al Faro' di Virginia Woolf. Leggere, aver letto, aver riflettuto sulle idee che gli scrittori ci hanno comunicato, aver sentito gli odori, le atmosfere, i sentimenti che ci sono stati trasmessi attraverso le pagine dei libri è quello che Paolo cerca di comunicarci, con un linguaggio razionale ed emotivo ad un tempo. Leggendo i brevi capitoli del libro entriamo in sintonia con personaggi che già conoscevamo ma che ci tornano alla mente con immediatezza e spesso in modo nuovo: ecco Fabrizio del Dongo, Emma Bovary, Ivan Ilic, Tom Sawyer, Ulisse; poi quadri evocativi dell’atto di leggere, 'Il filosofo che legge' di Chardin, 'La lettrice' di Fragonard, 'Paolo e Francesca' di Feuerbach.
Libri che sono dentro di noi, che abbiamo letto da piccoli, che ci sono piaciuti o dispiaciuti, che abbiamo letto di nascosto, che abbiamo regalato al posto di una lettera d’amore, che abbiamo perduto in treno, che portiamo per sempre nel cuore. Ludovico Ariosto si mescola a Virginia Woolf, Pessoa a Shakespeare, Dostoevskij a Leopardi, senza che in questo ideale, lungo catalogo ci sia confusione o semplice accumulo. Ogni autore e libro hanno avuto un ruolo, un significato nella biblioteca ideale dell’autore, così giovane ma già così capace di creare fantasie e suggestioni inedite anche a lettori compulsivi, onnivori, magari più anziani...
Un libro che tutti dovrebbero leggere, insieme al primo della stessa collana della casa editrice Filema, 'I libri sono timidi' di Giulia Alberico, con il quale Di Paolo crea una sorta di sottile complicità intellettuale. Per chi ha la passione dei libri, per chi subisce il fascino dell’odore della carta, delle pagine che scorrono sotto le dita, dell’incontro con i libri come fatto giocoso, questo è un regalo ideale.
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