Autore: Silvia Gaviglia
Area tematica: Cinema - Codice dell'autore: IASI1
Recensione film - Miracolo a Sant'Anna
inviato il: 22/10/2008
FILM: MIRACOLO A SANT'ANNA
di Spike Lee


La Storia, che ha come filo conduttore un romanzo, è l’essenza di questo film.
Inizialmente potrebbe sembrare un giallo, nel quale la prima scena offerta agli spettatori in sala è un omicidio avvenuto ai nostri giorni in un comune sportello postale nella città di New York. In realtà tutto ha come punto di riferimento un fatto ben più grande e tragico: la strage di Sant’Anna di Stazzema, paese toscano, avvenuta durante la seconda guerra mondiale da parte dei nazisti tedeschi.
L’uomo che ha commesso l’omicidio non è nient’altro che un sodato nero, l’unico sopravvissuto tra gli uomini della 92^ divisione della “Buffalo Soldiers”.
I temi trattati nel film sono molti e fondamentali per la comprensione degli avvenimenti di allora.
La storia non è soltanto centrata sulla guerra, anche se le scene sono prevalentemente crude e di battaglia, ma possiamo vedere, oltre all’anello di congiunzione che è il romanzo, anche la vita che si svolgeva nel piccolo paesino durante il periodo storico descritto.
La mia attenzione si è rivolta soprattutto al contrasto tra soldati-guerrieri e soldati disposti a salvare la vita di un bambino. Da questo ho capito la contrapposizione tra morte e vita umana. Inoltre la tematica del razzismo è frequentemente ripetuta nel film, in quanto i soldati, ma anche gente comune nera, veniva discriminata negli USA anche soltanto impedendo loro di comprare bibite nei bar. La religione, altro tema basilare del film, è posta in risalto, in quanto il bivio sopravvivenza-morte durante le guerre è l’unico presente. È stato emozionante sentire gli attori recitare dicendo che l’unica cosa da fare in quei momenti non era altro che aspettare la volontà del Signore.
La speranza, anche questa può essere percepita nel film: tutti coloro che erano a casa ad aspettare i loro cari, partiti per la guerra immaginavano con fede un loro ritorno. Inoltre ed infine, la rappresentazione della malvagità che si può sviluppare nelle guerre, che porta ad uccidere persone innocenti, donne, bambini; la scena straziante dell’uccisione di massa davanti alla chiesa di Sant'Anna, del tutto immotivata, non trova parole per essere definita, in quanto il pianto e la tristezza mi hanno assalito nel vedere e nel capire fatti così crudeli realmente accaduti.
Scavalcando le critiche, è da tenere presente che oltre a fatti veri la fantasia sicuramente si è sviluppata nella mente del regista per poter movimentare al meglio la trama di base. L’aspetto storia-romanzo è stato particolarmente avvincente e utile per indurre lo spettatore a non annoiarsi davanti ad un film che altrimenti sarebbe stato solo un documentario.
I costumi e la ricostruzione ambientale sono meravigliosamente realistiche.
La capacità di toccare nel profondo gli spettatori è a mio parere perfettamente riuscita e la capacità di contestualizzazione è altrettanto perfetta.
Film da definire utile per comprendere storia, guerre, psicologia, crudeltà, coraggio, forza, razzismo, tutte tematiche che continuano a essere fondamentali nella vita di tutti i giorni; utile quindi per capire il passato, il presente e per costruire un futuro migliore.

Silvia Gaviglia
5° A sperimentale

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