Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Haddon Mark
Titolo: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Editore: Einaudi 2003
Il protagonista di questa storia, il quindicenne Cristopher Boone, vive in una città inglese a tre ore da Londra e soffre di una sindrome simile all'autismo; narra in prima persona la sua avventura, la scoperta cioè dell'uccisione del cane barbone dei vicini, e vuole improvvisarsi investigatore, come il suo amato Sherlock Holmes; vediamo dunque il mondo, anzi il micrococosmo in cui si muove Cristopher, attraverso la lente particolarissima della sua personalità disturbata: il ragazzo odia il giallo e il marrone, essere toccato, mischiare i cibi, i rumori forti, stare in una stanza con altre persone, ma è un genio della matematica, ha intuizioni scientifiche molto superiori alla media dei normali adulti; alla fine dopo grandi sofferenze sarà capace di vincere la sua battaglia ottenendo gli obiettivi che si era prefissato; romanzo straordinario, capace di farci riflettere sul problema della diversità senza moralismi e suscitando continuamente la nostra divertita curiosità, con una lingua agile ma mai sciatta.
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