Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Barca Luciano
Titolo: Buscando per mare con la decima MAS
Editore: Editori riuniti
Un libro diverso, unico: un ufficiale di marina, borghese romano del quartiere salario, finito in guerra sui sommergibili per l'intera durata del conflitto, in pieno Mediterraneo, con le esperienze di una guerra terribile vissuta a poco più di venti anni, con numerosi drammatici episodi vissuti con l'incoscienza di chi non sa se ci sarà un domani , che approda nella Torino delle lotte operaie dell'immediato dopoguerra e di lì al Partito Comunista, della cui direzione e segreteria farà parte per molti anni. I suoi comandanti, i suoi compagni, la vita scomoda dei sommergibilisti, la nostalgia per la famiglia e gli studi universitari di economia sono i temi affrontati nel libro mentre i porti e gli arsenali di Taranto e Spezia, Messina e Augusta, Portoferraio, la Corsica, Malta, Lero, costituiscono la geografia degli ufficiali di Marina, il gergo che solo loro conoscono: ecco dunque arronzare, al posto di rimproverare, franchi per dire in libera uscita; e ancora le figure leggendarie, Borghese, Spigai, Campione, Mascherpa, Fecia di Cossato, Bardi, Iachino, De Courten, nomi che sentivo pronunciare da bambina, e che solo da adulta sono riuscita a collocare nel posto giusto della storia: Fecia di Cossato, suicida per aver perso la monarchia a cui aveva giurato fedeltà, Borghese passato con la sua decima a Salò. Bellissima la prefazione che l'autore ha voluto anteporre al suo diario di guerra, bella anche la citazione di massimo cacciari posta come epigrafe a ribadire l'importanza del mare nella esperienza di chi ha avuto la ventura di vivere in questa parte della terra.
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